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Il passato è un oggetto perduto; ma non completamente: esiste ciò che ne conserva le tracce e permette in qualche modo di ricostruirlo. Si tratta della memoria. Interrogandola l'autobiografo va alla ricerca della sua vita perduta. Ma la memoria ha un rapporto paradossale con il passato, perché pretende di custodirlo e invece non fa altro che deformarlo. Concentrandosi su questo paradosso e collegandolo a una riflessione sulla teoria della mimesis di Paul Ricoeur, il volume propone una nuova idea della scrittura autobiografica, tutta centrata sulla dialettica tra memoria e racconto. Questa teoria, proposta nel capitolo introduttivo, diventa la base per una serie di saggi monografici dedicati a Nathalie Sarraute, Elias Canetti, Alice Munro e Primo Levi. Il libro intreccia filosofia e letteratura comparata e schiude originali prospettive per lo studio dell'autobiografia e della memoria.